28 Settembre 2022
Venerdì 30 settembre l’agricoltura scende in piazza contro il caro prezzi

La protesta dei giovani contadini avrà luogo a Milano in occasione del Villaggio Coldiretti e coinvolgerà delegazioni provenienti da tutta Italia, compresa la Liguria

Alla vigilia del nuovo rincaro delle bollette, con la fiducia delle imprese che, secondo l’Istat, ha raggiunto i minimi da aprile 2021, l’agroalimentare italiano è il primo a scendere in piazza nella nuova legislatura, con migliaia di contadini pronti a denunciare, con tanto di animali e prodotti tipici al seguito, una situazione ormai insostenibile, che minaccia il lavoro, l’economia e la sopravvivenza del Made in Italy sulle tavole a causa dell’esplosione dei costi di produzione scatenata dalla guerra in Ucraina.

L'agricoltura scende in piazza

Appuntamento venerdì 30 settembre a partire dalle ore 9:30 a Milano, all’interno di Parco Sempione, presso l’Arco della Pace.

Qui la protesta, tra flash mob e provocazioni, sarà guidata dal presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, accompagnato da giovani agricoltori, allevatori e pastori muniti di vanghe, campanacci e balle di fieno e provenienti dalle diverse Regioni d’Italia, compresa la Liguria, che ogni giorno sempre di più vedono messo a rischio il proprio futuro.

Simbolo della manifestazione è l’asinella Terra.

La Liguria

“Saranno migliaia gli agricoltori di tutta Italia che questo weekend, in occasione del Villaggio Coldiretti (30 settembre – 2 ottobre) verranno a Milano per far conoscere i primati della tavola Made in Italy a rischio – commentano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale – prendendo parte alla più grande fattoria mai realizzata nel centro di una città”.

All'interno del Villaggio di Milano, infatti, ci saranno un maxi mercato contadino, street food a km0, pet therapy con gli animali della fattoria, agrichef ai fornelli, agriasilo, eccellenze agroalimentari di Filiera Italia, innovazioni tecnologiche a basso impatto ambientale e prodotti del social farming. “Un patrimonio da primato mondiale dell’Italia che rischia, purtroppo, di scomparire sotto la pressione della crisi” concludono Boeri e Rivarossa.