Le dichiarazioni di Ursula Von Der Leyen hanno scaturito non poco movimento: nel suo intervento al Dialogo strategico con gli agricoltori, la Presidente della Commissione Europea ha parlato degli accordi di libero scambio come il Mercosur, che però penalizzerebbe agricoltori e cittadini europei.
“Occorre dire basta alla concorrenza sleale dei Paesi terzi ed introdurre con decisione il principio di reciprocità per fare in modo che tutti i prodotti che entrano nell’Unione rispettino gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e del rispetto delle norme sul lavoro previsti nel mercato,” commentano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale.
Le importazioni di grano dal Canada, per esempio, in Italia nel 2023 sono più che raddoppiate, per un totale di ben oltre il miliardo di chili. “Le modalità con cui questo prodotto è trattato non sono ammesse nel nostro paese, per la precisione: in preraccolta con glifosate. “Ecco dunque la necessità urgente di far valere, in tutta Europa, il principio di reciprocità,” aggiungono. “È fondamentale, infatti, che tutte le importazioni rispettino i criteri delle norme Ue in termini ambientali e sanitari”.
Decisioni vanno prese, e urgentemente: “Innanzitutto, la prima manovra deve vertere sulla necessità di adattare la futura Politica Agricola Comune (PAC) alle esigenze di redditività e competitività delle imprese agricole con un forte impegno alla semplificazione contro la burocrazia”, specificano Boeri e Rivarossa.
La capacità produttiva dell’Ue è stata ed è attualmente messa a repentaglio dalla pandemia e dalle guerre in corso; Ecco perché è necessario che l’Europa si innovi nelle campagne anche attraverso la nuova genetica green (Tea) e l’agricoltura 5.0 per affrontare i cambiamenti climatici.
Le sfide attuali e quelle future, anche in vista di allargamenti dell’UE impongono scelte ambiziose in termini di bilancio UE, che dovrà riconoscere il ruolo centrale del settore agroalimentare se vogliamo mirare ad una sempre maggiore sovranità alimentare a livello europeo per garantire cibo sicuro per i nostri cittadini.
“L’ideologia di per sé è alla base di un approccio poco funzionale: fermare posizioni di questo tipo significa anche” – concludono Boeri e Rivarossa – “l’immediata revisione delle procedure per autorizzazione dei cibi sintetici, come richiesto dalla maggioranza qualificata di Paesi al recente Consiglio Agricolo Ue per evitare di trasformare i cittadini europei in cavie”.