3 Novembre 2019
NUOVA ONDATA DI MALTEMPO SI ABBATTE IN LIGURIA: DANNI A LEVANTE E PONENTE

Allagamenti, alberi caduti, frane: una nuova intensa fase di maltempo ha raggiunto la Liguria, colpendo la scorsa notte soprattutto il ponente ligure con tuoni fulmini e grandine, per proseguire verso levante con una tromba d'aria a Lavagna e l'esondazione del torrente Petronio: permane lo stato di allerta per un territorio dove il totale dei comuni liguri risultano avere almeno parte del territorio a rischio idrogeologico con elevata pericolosità di frane e media pericolosità idraulica, per circa centomila persone che vivono in zone a rischio alluvioni.

È quanto afferma Coldiretti Liguria, sulla base dei dati Ispra, in occasione dell’ultima ondata di maltempo che ha portato all’emanazione da parte della protezione civile, dello stato di allerta gialla nel ponente e arancione nel medio e levante, dove in quest'ultima zona è stata infine alzata in rossa. Al momento i danni maggiori si sono avuti nel ponente della regione, dove la violenta cella temporalesca della scorsa notte, oltre a provocare allagamenti e frane, non ha risparmiato il settore olivicolo del Golfo Dianese, colpendolo con una violenta grandinata, mentre nel levante una tromba d'aria ha attraversato Lavagna causando danni alle abitazioni, scoperchiando tetti e abattendo alberi. Ma la situazione che necessita un costate monitoraggio é quella che riguarda al momento il fiume Petronio a Sestri Levante, che ha superato i livelli di guardia e in alcuni punti è esondato.
“Queste ondate di maltempo, che ormai si stanno susseguendo da circa un mese nella nostra regione, si abbattono su un territorio che ha bisogno di grandi cure -commentano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa - dal momento che la morfologia del suolo, associata all’abbandono delle terra e alla cementificazione smisurata della costa, l’hanno reso sempre più fragile e inadeguato ad adattarsi ai cambiamenti climatici di questi ultimi anni. Proprio per questo non ci possiamo permettere di perdere altra campagna: Il settore agricolo  è quello piú impegnato a contrastare i cambiamenti climatici ma anche quello piú colpito con danni, a livello nazionale, per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola e alle infrastrutture nelle campagne. Quindi per salvaguardare il nostro territorio bisogna cercare di favorire il lavoro delle aziende agricole presenti, agevolare l’apertura di nuove, e facilitare la riconversione delle terre incolte e abbandonate in terreni agricoli. Occorre perció creare le condizioni affinché si contrasti la scomparsa delle imprese, garantendo un giusto reddito agli agricoltori e valorizzandone il ruolo ambientale, anche attraverso l’approvazione della nuova legge sul consumo di suolo”.