31 Gennaio 2018
LE AGEVOLAZIONI PREVISTE DALLA LEGGE n.30 DEL 27/12/1998 SOSPESE DA DUE PROVVEDIMENTI DELL’INAIL E DELL’INPS

Coldiretti Impresa Pesca Liguria, a seguito della comunicazione fatta dalla sede Nazionale il 27 gennaio scorso, rende note le problematiche relative alla sospensione degli sgravi contributivi Inail e Inps.

Le trattative tra Ministero del Lavoro, Ministero delle Politiche Agricole, INPS e INAIL, relative alla questione sollevata dalla Commissione europea sull’utilizzo degli sgravi pesca, hanno portato all’applicazione di provvedimenti pesantissimi nei confronti delle imprese italiane. 
L’attenzione di Coldiretti sulla questione,è stata sempre massima, fino alla recentissima nota del Ministero del Lavoro che ha costretto INPS ed INAIL a mettere in essere la sospensione dei benefici pesca a valere per gli anni 2017 e 2018. Nei mesi scorsi sono state segnalate, alle amministrazioni interessate alla problematica, le forti preoccupazioni su quanto stava accadendo, per i riflessi devastanti che tale misure potrebbe avere sul settore che vive oggi solo grazie a questa misura. Gravi saranno le conseguenze che causerà la perdita dei benefici per le imprese di armamento della pesca; purtroppo tali segnali non sono valsi, almeno al momento, a dare soluzione positiva alla trattativa. Quanto si temeva si è quindi avverato:  la questione è stata gestita dai Ministeri competenti e dagli Enti nella più totale riservatezza lasciando fuori le associazioni sindacali datoriali dell’armamento, i maggiori interessati ad una positiva soluzione.   
In questo momento si vocifera di ipotesi tampone, con l’utilizzo del “de minimis”, ma in tal caso si teme che la strada scelta, senza ascoltare le imprese, non porterà significative compensazioni, ed a lungo andare si rivelerà particolarmente dannosa per il settore, che potrebbe vedersi coinvolto con effetto retroattivo in caso di mancata positiva soluzione.    
A poco valgono i palliativi tecnici senza un robusto supporto politico, questa rimane l’unica strada percorribile per una definitiva soluzione, alla condizione che debba essere risolta immediatamente nelle sedi deputate, in particolare a Bruxelles, con la presenza dei massimi vertici dei dicasteri interessati, il tutto con estrema urgenza prima della fine tecnica delle legislatura. Ne è la riprova il fatto che il tavolo di confronto tra organi tecniche, in Italia, nell’arco di un due anni, non ha dato alcuna soluzione ed ha portato ad assumere provvedimenti pesantissimi ed improvvisi.