16 Ottobre 2017
ETICHETTATURA DEL LATTE: SCADUTO IL TERMINE PER SMALTIRE LE SCORTE; ORA L’ETICHETTATURA E’ REALMENTE OBBLIGATORIA

Scade oggi il termine di 180 giorni concesso alle imprese produttrici di formaggi e yogurt per smaltire le scorte di confezioni riportanti il sistema di etichettatura precedente all’entrata in vigore dal decreto “Indicazione dell'origine in etichetta della materia prima per il latte e i prodotti lattieri caseari”, in attuazione del regolamento (UE) n. 1169/2011.

Di conseguenza scatta definitivamente l’obbligo di indicare in etichetta l'origine del latte e dei prodotti lattiero-caseari come burro, formaggi, yogurt. Sarà immediata la distinzione tra i prodotti italiani, quelli provenienti da Paesi membri dell’Unione Europea e da Paesi al di fuori dell’Unione Europea.
D’ora in poi il consumatore dovrà verificare che sull’etichetta dei prodotti derivati da latte vaccino, ovicaprino, bufalino e di altra origine animale siano presenti le seguenti diciture: "Paese di mungitura" (indicazione del Paese nel quale è stato munto il latte); "Paese di confezionamento e trasformazione" (nome del Paese nel quale il latte è stato condizionato o trasformato).

La produzione di latte, burro, formaggi e yogurt italiani è garantita da livelli di sicurezza e qualità superiore rispetto a quelli degli  altri Stati europei, grazie al sistema di controlli realizzato attraverso la rete di veterinari più estesa d`Europa e l’indicazione di origine del latte risponde in maniera concreta alle sempre più marcate esigenze di trasparenza e tracciabilità  del consumatore attento a quello che compra.
L`obbligo di indicare l`origine in etichetta,  inoltre,  permette di salvare dall`omologazione l`identità di ben 487 diversi tipi di formaggi tradizionali, 21 tipologie delle quali sono liguri. 

È l’atto conclusivo della cosiddetta "Guerra del Latte”,  scatenata lo scorso anno da Coldiretti: con l'etichettatura di origine si dice basta all'inganno del falso Made in Italy,  dove tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia erano stranieri, così come la metà delle mozzarelle provenivano dall'estero.
Questa importante conquista costituisce quindi un’ulteriore tutela e garanzia nei confronti dei consumatori, garanzia che  non poteva e non doveva mancare per alimenti quotidiani come il latte e i suoi derivati.