Importante scegliere, in qualsiasi situazione, di brindare con bollicine e vini fermi 100% Made in Liguria
Il taglio dei brindisi di fine anno a tavola per effetto del coprifuoco, della chiusura dei ristoranti e dei limiti ai festeggiamenti nella case, rischia di rappresentare un duro colpo per i consumi di vino e spumanti italiani: anche con un Natale più sobrio, tra le mura domestiche, per sostenere la ripresa dell’economia locale, è bene scegliere di cenare e soprattutto brindare con vini DOC 100% Made in Liguria, eccellenze che, nonostante la situazione, continuano a farsi strada sul mercato internazionale, facendo segnare un +8,9% nei primi sette mesi del 2020, in controtendenza rispetto al mondo del vino italiano in calo del 3,2%.
E’ quanto afferma Coldiretti Liguria, sul possibile impatto dell’eventuale estensione del coprifuoco alle 22.00 alle feste di Natale a Capodanno, nonché della chiusura di bar e ristoranti alle 18 anche nelle regioni meno a rischio come le gialle, oltre all’invito a cene e pranzi più sobri, con meno commensali.
“Il settore del vino e degli spumanti – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il delegato Confederale Bruno Rivarossa – rischia di essere quello più colpito dalle limitazioni dei festeggiamenti anche tra le mura domestiche, soprattutto per la riduzione dei commensali, dal momento che, comunque, si dovranno evitare pranzi e cenoni che, l’anno scorso, contavano in media 9 persone. Il crollo delle spese di fine anno a tavola e sotto l’albero pesa così anche sui nostri vini, che hanno dovuto già gestire un anno difficili per le chiusure del canale Ho.re.ca e la riduzione del turismo straniero che, da sempre, apprezza notevolmente le nostre produzioni, che vantano il fregio di ben 8 DOC (DOC 5Terre, DOC Rossese di Dolceacqua, DOC Riviera Ligure di Ponente, DOC Golfo del Tigullio – Portofino, DOC Val Polcevera, DOC Colline di Levanto, DOC Colline di Luni e DOC Ormeasco di Pornassio) e 4 IGT ( Colline del Genovesato, Liguria di Levante, Colline Savonesi, Terrazze dell’imperiese). Tuttavia l’azione imprenditoriale messa in piedi dai nostri produttori e, ovviamente la qualità del vino, hanno fatto in modo che, almeno il mercato estero, continuasse a svilupparsi: ora più che mai è fondamentale sostenere questa crescita con un piano straordinario di internazionalizzazione a livello nazionale. Inoltre è vitale, per permettere al settore di uscire dalla crisi, prevedere importanti investimenti pubblici e privati. Suggeriamo, infine, all’intera cittadinanza di salutare questo complicato anno scegliendo sempre vino locale o comunque Made in Italy nell’ottica della campagna #iobevoitaliano, in modo da sostenere sempre le imprese del territorio, l’occupazione e l’economia regionale”.