7 Maggio 2018
APPROVATO IL TESTO UNICO IN MATERIA DI FORESTE E FILIERE FORESTALI

Dopo 17 anni si interviene con una nuova disciplina organica per la valorizzazione del patrimonio boschivo e forestale nazionale. I boschi italiani hanno raggiunto oggi i 12 milioni di ettari e il Testo unico forestale approvato ha proprio l'obiettivo di promuoverne, in linea con gli indirizzi e le linee d'intervento europee e degli impegni internazionali, una corretta gestione attiva, propedeutica alla tutela dei valori ambientali, paesaggistici, socio-culturali ed economici del patrimonio boschivo, nonché al recupero ecologico e produttivo dei terreni degradati ed abbandonati, alla sicurezza idrogeologica, alla prevenzione degli incendi boschivi, ed allo sviluppo socioeconomico ed occupazionale delle aree montane e delle filiere produttive. Il decreto prevede altresì:

• una Strategia forestale nazionale, nuovo strumento di programmazione e pianificazione che avrà durata ventennale;
• il rilancio delle attività della filiera vivaistica forestale nazionale, con posizione centrale del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali nel coordinamento stretto tra tutti gli Enti competenti per la raccolta e la divulgazione di dati quantitativi e qualitativi sulle foreste;
• le definizioni chiave, tra cui quella di bosco, valide ai fini dell'applicazione delle norme statali, e delle aree che a bosco sono assimilate;
• criteri minimi uniformi e sostenibili per le attività di gestione forestale, demandando alle singole Regioni il compito di declinarli tenendo conto della ricchezza e varietà degli ecosistemi forestali lungo tutta la Penisola;
• innovativi principi per facilitare ed incentivare la gestione di superfici forestali accorpate, anche quando i proprietari siano molti e le superfici unitarie piccole e piccolissime.

Per la Liguria si tratta di una importantissima opportunità per modificare la Legge Regionale 4/1999, legge che è stata impostata con criteri di tutela che hanno portato di fatto ad ingessare il territorio, causando  impedimenti ad un’attività che, se ben condotta, avrebbe invece contribuito fattivamente alla gestione del territorio.