L’emergenza idrica continua a creare problemi in tutta Italia e, con lei, anche i 5450 i tesori Made in Italy delle nostre tavole, messi costantemente a rischio dalla siccità che sta colpendo le produzioni agroalimentari del Belpaese. Questo quanto emerso dal nuovo censimento 2022 delle specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni, presentato dalla Confederazione Nazionale Coldiretti in occasione dell’Assemblea nazionale della principale organizzazione d’Italia e d’Europa, tenutasi a Roma il 28 luglio e a cui ha preso parte anche la delegazione ligure.
La mappa dei sapori
In questo scenario, nella nostra regione ad essere colpiti dalla siccità sono diversi settori dell’agricoltura. Dalla produzione di foraggio all’olivicoltura, con le piante in evidente stress idrico, fino ad arrivare alle tradizionali coltivazioni del ben noto basilico ligure e alla viticoltura. Ma non solo. La straordinaria varietà e distintività delle nostre eccellenze alimentari, che conta ben 300 prodotti tipici presenti nella mappa dei sapori, della tradizione della cultura della tavola Made in Italy, è a rischio. L’emergenza idrica non risparmia neppure le tipicità più rare.
Il Made in Italy conquista l'UE
“Alla base del successo del Made in Italy – spiegano Gianluca Boeri, Presidente Coldiretti Liguria, e Bruno Rivarossa, Delegato Confederale – c’è un’agricoltura che è diventata la più green d’Europa. L’Italia è il solo Paese al mondo che può contare primati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza della propria produzione agroalimentare. Dietro ogni prodotto c’è una storia, una cultura ed una tradizione che è rimasta viva nel tempo ed esprime al meglio la realtà di ogni territorio”. La leadership europea nel biologico del nostro Paese, infatti, si concretizza con la presenza di 80mila operatori, il maggior numero di specialità Dop/Igp/Stg riconosciute (316) e ben 526 vini Dop/Igp. Oltre che con Campagna Amica, la più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori. “Solo in Liguria – continuano Boeri e Rivarossa – possiamo vantare 8 vini Doc e 4 Igt”.