La FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) ha aderito alla petizione di Coldiretti e Filiera Italia contro la diffusione dei cibi sintetici prodotti in laboratorio. Un'associazione che conta al proprio interno oltre 5000 professionisti che seguono circa 4,5 milioni di bambini nel nostro Paese.
La firma ha avuto luogo a margine del vertice di venerdì 11 novembre presso la sede Coldiretti di Roma, a Palazzo Rospigliosi. Il tutto ha visto la presenza del presidente, Ettore Prandini, del segretario generale, Vincenzo Gesmundo, di Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, e dei rappresentanti della FIMP, il dottor Antonio D’Avino (presidente), il dottor Luigi Nigri (vice presidente) e il dottor Roberto Caputo (vice presidente). All’incontro ha partecipato anche Luigi Cimmino Caserta di Plasmon, membro di Filiera Italia.
Cibo sintetico: perché non è come sembra
Interrogati sui motivi principali per i quali bocciare il cibo fatto in laboratorio, gli italiani mettono in cima la mancanza di fiducia nelle cose non naturali (68%). Al secondo posto troviamo, invece, i consistenti dubbi sul fatto che sia sicuro per la salute (60%). Risultano, poi, rilevanti anche la considerazione che il cibo artificiale non avrà lo stesso sapore di quello vero (42%) e il timore per il suo impatto sulla natura (18%).
“Per quanto riguarda la carne da laboratorio – spiega la Coldiretti – la verità che non viene pubblicizzata ha diverse sfaccettature”. Essa, infatti:
- Non salva gli animali, perché la sua fabbricazione sfrutta i feti delle mucche.
- Non salva l’ambiente, perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali.
- Non aiuta la salute, perché non dà alcuna garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare.
- Non è accessibile a tutti, poiché per farla serve un bioreattore.
- Non è neppure carne, ma un prodotto sintetico e ingegnerizzato.
“Siamo pronti a dare battaglia – incalza ancora la Coldiretti – perché quello del “cibo Frankenstein” è un futuro da cui non ci faremo mangiare”.
Una dieta fatta di cibo naturale è importante fin da bambini
Durante il vertice sono stati sottolineati:
- Il livello raggiunto dal sistema sanitario italiano.
- La forte azione di prevenzione derivante da una corretta alimentazione e da stili di vita salutari. Tutto questo si può ottenere puntando sull'origine dei prodotti che, grazie alla filiera agroalimentare nazionale, sono 100% Made in Italy.
- L’importanza della dieta mediterranea nei primi tre anni di vita del bambino.
Proprio in questo contesto, i pediatri hanno sottoscritto la proposta Coldiretti di divieto di cibi sintetici e hanno altresì mostrato il proprio impegno a raccogliere attivamente le firme contro il cibo sintetico in tutti gli ambulatori.
Oltre a ciò, essi faranno in modo di coinvolgere le famiglie e di informare i genitori del rischio a medio e lungo termine che i figli correrebbero assumendo un cibo sintetico, i cui effetti risultano ancora ignoti e non valutati.
Il commento ligure
“Non è un caso – commentano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguri a e Delegato Confederale – che ben il 68% degli italiani (circa 7 su 10) non si fidi del cibo creato in laboratorio”. Un dato, questo, riportano anche dall’indagine Coldiretti/Ixè.
Le multinazionali del cibo in provetta approfittano della crisi per imporre sui mercati “cibi Frankenstein”. Dalla carne prodotta in laboratorio al latte “senza mucche”, fino ad arrivare al pesce senza mari, laghi e fiumi, che potrebbe presto inondare il mercato europeo.
“Già ad inizio 2023 – concludono – potrebbero arrivare in Ue le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio che coinvolgono Efsa e Commissione europea. Entro il primo semestre 2023 negli USA potrebbero, invece, entrare in commercio i primi prodotti sintetici”.