Durante la seduta di ieri, martedì 29 novembre, il Consiglio regionale della Liguria ha approvato all'unanimità un ODG che appoggia la richiesta di Coldiretti di sostegno alle iniziative contro il cibo sintetico, presentato e promosso da Fratelli d’Italia e Lega.
“Siamo lieti di apprendere la notizia che il Consiglio regionale della Liguria si sia impegnato a sostenere una causa tanto importante – spiegano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale – per la nostra regione e per l’Italia intera. Come Coldiretti, da diverso tempo portiamo avanti la petizione contro il cibo sintetico, dalla quale sono nate, a livello sia nazionale che locale, diverse iniziative di sensibilizzazione, finalizzate a evidenziare i rischi della diffusione del cibo da laboratorio e le conseguenze che quest’ultimo potrebbe portare all’economia della nostra splendida Liguria”.
Il supporto della Regione
“L’agricoltura – come sottolineato anche all’interno del documento in questione – è parte integrante del settore primario e non si limita alla produzione di beni alimentari, ma assicura stabilità economica e sociale di molte aree rurali e garantisce il mantenimento, il recupero e la salvaguardia di zone e territori poco popolosi. La filiera agroalimentare, secondo i dati pubblici, rappresenta circa 25% del PIL nazionale ed è patrimonio incommensurabile, storico, gastronomico, umano e culturale, certificato anche dall’UNESCO e di indispensabile tutela”.
Il cibo sintetico, invece, “è un prodotto ingegnerizzato, basato sulla bioingegneria e ricreato in laboratorio, che ha l’intento di essere in tutto e per tutto uguale all’originale, creato da bioreattori, e sembra non porre rimedio alla salvaguardia ambientale, in quanto tale sistema consuma più acqua ed energia degli allevamenti più performanti […]. Oltre a ciò, il cibo sintetico favorisce gli interessi di pochi operatori, snatura e spezza lo straordinario legame che unisce cibo e natura e non aiuta la salute dei cittadini”.
Il problema del cibo sintetico
Gli alimenti 2.0 limitano fortemente la libertà dei consumatori e omologano le scelte sul cibo, mentre l’attività di agricoltura e allevamento non hanno solo una funzione alimentare, ma anche di rilevanza sociale e ambientale.
In Liguria, ad esempio, si trovano diversi allevamenti bovini, ovi-caprini ed equini, e in alcuni di essi si trovano anche delle razze autoctone: tra queste figurano anche la celebre cabannina, razza bovina impiegata per la produzione di carne e latte di grande qualità, e il cavallo bardigiano, dalle origini molto antiche. In entrambi i casi, si tratta di razze in via di estinzione, che si sta cercando di tutelare attraverso questi allevamenti sparsi sul territorio regionale.
La risposta del Consiglio regionale
Secondo il Consiglio regionale, dunque, è importante sostenere e difendere il cibo naturale, salutare e sostenibile, oltre alla tutela dello stesso e delle eccellenze alimentari, dietro le quali ci sono migliaia di lavoratori.
È una battaglia che ribadisce la tutela della qualità, della sostenibilità, della filiera corta, della piccola e media produzione, che caratterizza i nostri territori. Proprio per questo, il Governatore della Liguria e tutta la Giunta regionale all’unanimità si sono impegnati a “sostenere la petizione promossa da Coldiretti contro il cibo sintetico e tutte le iniziative di sensibilizzazione al riguardo, sostenute dal mondo agricolo, accademico e scientifico finalizzate a richiamare l’attenzione sui rischi della diffusione del cibo da laboratorio” e a “difendere, in sede di Conferenza Stato-Regioni e nei rapporti con il MIPAAF (Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali), oggi MASAF (Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste), le filiere agro-zootecniche liguri minacciate dalla diffusione del cibo sintetico”.