6 Maggio 2023
Questa mattina la protesta dei pescatori: le sirene delle barche invadono la Darsena di Genova

I pescatori liguri si sono uniti a tutte le marinerie d’Europa per protestare simbolicamente contro le politiche europee

Alle 10 di oggi, sabato 6 maggio, i pescatori di Coldiretti Impresa Pesca Liguria si sono uniti all’appello dell’Alleanza Europea della pesca di fondo e han dato vita a una simbolica protesta attuata su ampia scala contro le politiche europee che stanno mettendo a rischio il futuro del settore. La manifestazione ha avuto luogo in maniera condivisa per tutte le Organizzazioni nazionali della pesca italiana.

La protesta

“Le nuove direttive europee non solo limitano la pesca italiana, francese, spagnola, greca e di tutto il Mediterraneo – incalza Daniela Borriello, Responsabile regionale Coldiretti Impresa Pesca per la Liguria, di concerto con il Presidente di Coldiretti Liguria, Gianluca Boeri, e il Delegato Confederale, Bruno Rivarossa – ma rischiano addirittura di distruggere un intero comparto, fondamentale per l’economia italiana e di tutto il continente”.

Proprio per questo, al fine di mostrare il profondo dissenso sul bando degli attrezzi mobili di fondo e le relative restrizioni proposte dalla Commissione europea attraverso il Piano di Azione per proteggere gli ecosistemi marini, “questa mattina – continua Borriello – i pescatori liguri hanno fatto risuonare all’unisono le sirene dei pescherecci della Darsena di Genova per tutta Calata Vignoso. Una protesta simbolica, che ha visto Genova e la Liguria insieme con tutte le coste italiane e delle marinerie europee per richiamare l’attenzione dei cittadini, delle forze politiche e delle istituzioni sul profondo e crescente disagio vissuto dal comparto”.

La pubblicazione sui social

I suoni e i video realizzati nel corso della manifestazione verranno caricati in questi giorni sui social con l’hashtag #SOS_EU_Fishing e trasmessi alla Commissione europea per il 9 maggio, Giornata dell’Europa. Una data, questa, a sua volta simbolica, scelta per esprimere quanto le comunità della pesca abbiano raggiunto il limite e temano per la loro stessa sopravvivenza.