Dal contrasto alla siccità all’accelerazione sui bandi pubblici: tutte le misure necessarie per la ripresa della Liguria e del Paese intero
Dal finanziamento di un piano invasi per raccogliere l’acqua piovana – indispensabile per aiutare la Liguria e il Paese a fronteggiare la siccità, il caldo e i cambiamenti climatici – al raddoppio delle risorse sui contratti di filiera nell’agroalimentare per aumentare la produzione e contrastare l’inflazione, passando da una concreta semplificazione e un necessario potenziamento delle strutture della Pubblica Amministrazione per accelerare sui bandi e dare risposte alle imprese.
Sono diverse le proposte avanzate quest’oggi dal Presidente nazionale della Coldiretti, Ettore Prandini, per il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) nel corso della Cabina di Regia tenutasi quest’oggi a Palazzo Chigi e presieduta dal Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto. Evento, questo, concomitante con l’Assemblea nazionale della Confederazione, organizzata nella giornata odierna presso la sede romanda di Palazzo Rospigliosi e a cui hanno preso parte il neo-eletto Presidente di Coldiretti Liguria, Gianluca Boeri, e il Delegato Confederale, Bruno Rivarossa.
Il problema degli invasi
“Con il caldo record che in questi giorni imperversa senza tregua nella nostra Liguria e sull’intero territorio italiano – commentano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale – crescono esponenzialmente i danni nelle campagne e disagi nelle città. A maggior ragione in un momento come questo è dunque più che mai necessario liberare fondi del PNRR per la gestione delle risorse idriche e per l’adattamento climatico”.
Le proposte della Coldiretti
L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. In questo scenario, il PNRR dovrebbe, nel concreto, contribuire ad aumentare la raccolta di acqua piovana (ad oggi in Italia ferma all’11%) attraverso la realizzazione di invasi che garantiscano acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita idroelettrica.
Per fare ciò il Governo centrale dovrebbe provvedere a stanziare almeno un miliardo di euro – anche attraverso risorse del Repower EU e del FSC (Fondo per lo Sviluppo e la Coesione) in corso di programmazione – con operazioni complementari al PNRR per la realizzazione di un idoneo sistema di stoccaggio e distribuzione dell’acqua.
Il caso ligure
“Quello della carenza di invasi – aggiungono Boeri e Rivarossa – è un problema di cui Coldiretti Liguria ha già ampiamente discusso nel corso degli ultimi mesi anche con il Governo regionale, organizzando anche lo scorso 12 aprile un Tavolo idrico a Sarzana, in provincia di La Spezia, presso la sede del Canale Lunense, alla presenza delle Istituzioni competenti. In quella sede è stato altresì ribadito come i problemi legati alla crisi idrica siano i medesimi su tutto il territorio regionale, con la fisiologica accentuazione di un aspetto piuttosto che un altro a seconda delle peculiarità di ciascuna area. Vien da sé, dunque, che la realizzazione di un sistema di stoccaggio e distribuzione dell’acqua sia oggi fondamentale per un intero territorio, per chi ci risiede e per chi produce. Le infrastrutture idriche sono un bene di valenza pubblica e tutti ne trarrebbero benefici”.
I contratti di filiera
“Sul fronte dei contratti di filiera – ha commentato il Presidente nazionale della Coldiretti, Ettore Prandini – l'agroalimentare made in Italy ha centrato l’obiettivo e dimostrato concretamente la propria capacità di saper cogliere l'opportunità del PNRR con richieste di investimenti per oltre 11 miliardi nella graduatoria del V bando, che hanno superato di dieci volte il budget disponibile”. “Proprio per questo – aggiungono Boeri e Rivarossa – la Coldiretti ha fatto specifica richiesta di rifinanziamento degli interventi, tra i quali figurano anche progetti relativi alla filiera floricola, fiore all’occhiello della nostra economia regionale”. Per poter soddisfare la domanda totale a livello italiano, infatti, sarebbero necessari circa 4,5 miliardi di euro in più di dotazione pubblica, a partire dal rifinanziamento dello stesso V bando.
Una necessaria semplificazione dei Decreti attuativi
Per sostenere lo sforzo delle imprese liguri, inoltre, è necessario semplificare il più possibile i Decreti attuativi delle diverse misure, tenendo da conto un indispensabile grado di flessibilità per affrontare il continuo incremento dei costi, che rischia di essere fortemente penalizzante rispetto alle domande presentate. Senza dimenticare l’importanza di avere tempistiche adeguate per la partecipazione ai bandi, oggi fortemente condizionate da vincoli che non tengono in dovuta considerazione le contingenze sopravvenute con la crisi energetica e la guerra in Ucraina.
“Per cogliere appieno le opportunità del PNRR – concludono il Presidente ligure e il Delegato Confederale – serve infine fornire alle imprese risposte tempestive e puntuali. Come a più riprese ribadito anche dalla nostra Federazione ligure alla Regione, partecipare a un bando e avere risposte dopo mesi e mesi non è ammissibile e rischia di far venire meno la capacità delle aziende agricole di poter tenere fede agli impegni inseriti all’interno delle domande di aiuto. Da questo punto di vista è perciò decisivo che il Governo italiano provveda a potenziare le strutture amministrative competenti per le diverse misure, assicurando l’efficienza e l’efficacia dell’azione messa in atto dalla Pubblica Amministrazione”.