Presentata oggi la campagna di formazione/informazione “Io (P)Esco sicuro” a supporto della pesca ligure
Anno difficile quello della flotta ligure dove, ad incidere sul commercio del pesce a miglio zero, sono state, soprattutto, le chiusure a singhiozzo del canale Ho.re.ca, i cambiamenti d’acquisto delle famiglie e il crollo dei prezzi, che hanno portato ad una riduzione media stimata di circa il 25% sul fatturato annuo (con punte anche del 55%). Bene quindi la campagna “IO (P)ESCO SICURO”, realizzata da Regione Liguria insieme ai Flag liguri, indirizzata alla promozione al pubblico, formazione diretta agli addetti ai lavori e alla realizzazione di un vero e proprio manuale per la gestione delle attività di pesca e acquacoltura in seguito all’emergenza Coronavirus.
“Iniziativa importante per i nostri pescatori – afferma la Responsabile Coldiretti Impresa Pesca Liguria Daniela Borriello – che sono stati fortemente penalizzati in quest’anno di pandemia, che ha sfavorito anche tutte le attività ad essa connesse, con il paradosso di assecondare ulteriormente le importazioni dall’estero e la perdita di nuove quote di mercato da parte del pescato ligure. Per questo abbiamo collaborato attivamente alla realizzazione della campagna di Regione Liguria “Io (P)esco Sicuro”, che può far aumentare la consapevolezza dei cittadini verso il consumo responsabile di pesce a miglio 0, più fresco e sano rispetto a quello che ha dovuto percorrere migliaia di km per raggiungere le nostre tavole, supportando, allo stesso tempo, l’economia del nostro mare. Fondamentale inoltre è aiutare i nostri imprenditori della pesca e dell’acquacoltura a poter proseguire il loro lavoro in sicurezza, cercando anche di fare chiarezza sulle disposizioni nazionali che non sempre sono di facile applicazione, dal momento che, soprattutto in Liguria le imbarcazioni sono di piccolo/medie dimensioni ed è per questo difficile rispettare le normative per il distanziamento sociale”.
“I nostri pescatori, – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il delegato Confederale Bruno Rivarossa – che non si sono fermati neanche durante il lockdown per garantire sempre prodotto freschissimo alle famiglie, continuano a portare a terra i prodotti della nostra costa. Il settore ittico, anche prima della pandemia, si trovava già gravato e penalizzato da regolamenti europei molto stringenti, e il calo delle vendite, con tutto quello che ne consegue, sta ulteriormente impattando sulla situazione: è per questo che, è fondamentale prevedere un adeguato sostegno economico lungo tutta la filiera e misure ad hoc che aiutino a superare il periodo, oltre al fatto che tutti noi dobbiamo sostenere questo settore fondamentale per l’economia ligure, scegliendo di acquistare sempre solo pesce di stagione interamente a miglio 0, sicuramente più fresco e di maggiore qualità rispetto a quello proveniente dall’estero”.