La corsa a ostacoli tra i corridoi del supermercato è appena stata battuta da un’altra disciplina: lo slalom tra diversi discount.
L'aumento dei prezzi causa una riduzione della spesa. Gli italiani si trovano così costretti, loro malgrado, a dare la caccia al prezzo più basso; costi quel che costi, persino risalire in macchina e spostarsi in un altro punto vendita. Certo, dal punto di vista dei discount potrebbe sembrare una bella notizia. Secondo un’analisi emersa da Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio al dettaglio, gli acquisti nei supermercati low cost sono infatti aumentati del +6,3% a settembre 2023 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; la domanda tuttavia persiste: è davvero una buona cosa, questa?
“Assolutamente no,” commentano Bruno Rivarossa e Gianluca Boeri, Delegato Confederale e Presidente di Coldiretti Liguria. “Questo dato è solo la superficie, ma i numeri parlano chiaro: nello stesso mese il caro prezzi ha tagliato del 3,1% le quantità di prodotti alimentari acquistate dagli italiani, che corrono ai ripari cercando le offerte e gli sconti nei punti vendita della città.” Proprio così: si spostano, cambiano abitudini, investono più tempo; “Però comprano meno,” ribadiscono. “L’inflazione ha causato un aumento dei prezzi del 5,5%, anche nella spesa di tutti i giorni: è per questo che le famiglia rinunciano e smettono di acquistare prodotti che considerano non essenziali.”
Orientarsi sui canali a basso prezzo significa infatti rinunciare alla qualità del prodotto. L’economia del Made in Italy alimentare si trova dunque a rischio, per questo è necessario intervenire subito per permettere ai prezzi di rientrare e alle famiglie di tornare a fare una spesa che prediliga lo studio dell’etichetta piuttosto che il suo prezzo di listino. “Il consiglio,” concludono Rivarossa e Boeri, “è quello di cercare di fare una spesa consapevole: occhio dunque alle scadenze, allo stadio di maturazione di frutta e verdura e se possibile privilegiare la spesa a chilometro zero, che garantisce una maggiore freschezza e durata dei prodotti.”
Una soglia di povertà sempre più bassa
In Italia già oltre 3,1 milioni di persone chiedono aiuto per mangiare facendo ricorso alle mense per i poveri o ai pacchi alimentari. Di questo passo gli italiani in povertà non potranno che aumentare. “È arrivato il momento di chiederci quale direzione far prendere alla nostra economia, come permettere al mercato di qualità un’accessibilità a portata di tutti. Bisogna tornare a crescere, così da garantire una più equa distribuzione del valore lungo la filiera,” concludono. E chissà, forse riusciremo a inserire una nuova disciplina: il salto in alto, della vita che garantiamo ai nostri cittadini, però, mica dei prezzi.
LEGGI ANCHE: Italia apripista per garantire il rispetto della qualità