Si è concluso il 24 novembre 2023 il XXI Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione.
Il Forum Internazionale dell'Agricoltura e dell'Alimentazione viene organizzato dalla Coldiretti con la collaborazione dello studio The European House – Ambrosetti e si tiene a Villa Miani a Roma. La giornata conclusiva si è concentrata sulle tensioni internazionali, argomento più che attuale; il focus è stato, nello specifico, sull’estensione delle ostilità sulle frontiere, diventate terreno di scontro geopolitico mediante embarghi, boicottaggi e restrizioni. Il tutto coinvolgendo fattori strategici dello sviluppo, dall’energia al cibo.
La mostra dei prodotti Made in Italy bannati alle frontiere
Il paradosso di tutto ciò è che alcuni dei prodotti del Made in Italy sono stati vietati e bannati in molti altri paesi. La causa principale è la barriera burocratica, a cui si affianca la barriera sanitaria; sono strumentalizzazioni di questo tipo, a cui ricorrono diversi paesi dalle politiche protezionistiche, che non permettono a tante delle eccellenze tricolori di varcare la soglia dei confini nazionali. Per l’occasione oggi è stata allestita la mostra “Porti chiusi al Made in Italy”; al centro dell’esposizione ci saranno proprio loro, i prodotti tricolori che non sono stati accettati in molti paesi esteri.
“Tutto ciò non può che risultare in un bizzarro paradosso,” commentano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale. “Il fatto che il Made in Italy possa subire delle restrizioni, mentre in Italia le frontiere si sono ormai trasformate in veri e propri colabrodi, incapaci di salvaguardare le eccellenze nazionali,” commentano. “Il problema sta proprio alla base,” aggiunge Rivarossa, nel commentare la mostra in questione. “Le frontiere italiane molto spesso consentono lo sbarco di prodotti alimentari che non rispettano gli stessi requisiti vigenti a livello nazionale in termini sociali, ambientali e di sicurezza alimentare.”
La black list dei cibi importati
Il tutto è avvalorato dalla black list dei cibi più contaminati che arrivano nel piatto degli italiani, elaborata dalla Coldiretti su dati Rassf. Il preoccupante elenco di prodotti, a cui non dovremmo permettere l’introduzione sulle nostre tavole, è stato mostrato al Forum nel corso della giornata. Un’occasione perfetta per concludere la grande manifestazione internazionale; affrontando insieme temi relativi sia alla salute che all’ambiente, dalla rete di trasporti fino alle aperture dei nuovi mercati europei.
Gli ospiti presenti al Forum Internazionale dell'Agricoltura e dell'Alimentazione
Assieme al presidente della Coldiretti Ettore Prandini e al segretario generale Vincenzo Gesmundo sono stati presenti Matteo Piantedosi (Ministro dell’Interno); Adolfo Urso (Ministro delle Imprese e del Made in Italy); Giancarlo Giorgetti (Ministro dell’Economia e delle Finanze – in collegamento) e (in ordine alfabetico):
Felice Adinolfi (Professore Ordinario di Economia e Politica Agraria Università di Bologna, Centro Studi Divulga); Maurizio Amoroso (Vice Direttore News, Mediaset); Catia Bastioli (Amministratore Delegato Novamont); Massimo Cacciari (Professore Emerito, filosofo e saggista); Stefano Ciafani (Presidente Legambiente); Paolo De Castro (Parlamentare Europeo); Salvatore De Meo (Parlamentare Europeo), Claudio Descalzi (Amministratore Delegato Eni), Fabrizio Di Marzio (Professore Ordinario di Diritto privato, Capo area Giuridico – Aziendale di Coldiretti); Antonio Gasbarrini (Professore di Medicina Interna e Preside di Facoltà Medicina e Chirurgia, Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma); Francesco Greco (Fondazione Osservatorio Agromafie);
Antonio Limone (Direttore Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno); Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente del Comitato Scientifico Fondazione Campagna Amica); Mario Pezzotti (Commissario Straordinario Crea); Nicola Procaccini (Parlamentare Europeo); Ricardo Serra (Presidente, Asaja Andalucia; Vice Presidente, Asaja Nacional – Spagna); Alberto Villani (Direttore Dipartimento Emergenza, Accettazione e Pediatria Generale, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù); Roberto Weber (Centro Studi Divulga/Ixè).