Il CDM porta risultati interessanti su pesca e agricoltura
Tra le misure varate dal Governo per l’agricoltura e la pesca contro il caro bollette, “l’estensione fino a fine anno della riduzione dei costi del gasolio per le imprese della pesca e dell’agricoltura anche a fabbricati e serre – spiegano Gianluca Boeri, Presidente di Coldiretti Liguria, e Bruno Rivarossa, Delegato Confederale – così come richiesto nei mesi passati dalla Confederazione Nazionale Coldiretti insieme al credito di imposta per i costi energetici e del gas, al quale accedono anche le imprese agricole, rispettivamente per il 30% e il 40% della spesa sostenuta, rappresenta un primo passo importante”.
La situazione in Italia
Di fronte a un’emergenza senza precedenti come quella cui da mesi il Paese intero e tutti i suoi comparti, compresi quello agricolo, quello agrituristico e quello ittico, si trovano a far fronte, ciò che sconcerta di più è “la totale assenza di interventi a livello europeo – continuano Boeri e Rivarossa – necessari per salvare il tessuto produttivo dell’UE”.
L’aumento dei costi “colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare – concludono – a partire dalle campagne, dove il 13% delle aziende agricole (più di su 10) è in una situazione tanto critica da portare alla cessazione dell’attività e il 34% (oltre 1/3 del totale), secondo il Crea, a causa dei rincari si trova comunque costretto a lavorare in una condizione di reddito negativo. In agricoltura, infatti, si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +20-30% dei fitofarmaci, dal +20-40% dei vasi per la floricoltura al +40-60% dei mangimi, passando dal +20-30% del materiale per confezionamento, dal +150% del gasolio e delle spese energetiche e dal +96% del foraggio, fino ad arrivare al +42-45% del mais per le aziende zootecniche”.