Il cambiamento climatico non perdona, ma con il PNRR arrivano 6,6 milioni di nuovi alberi salva-clima. I fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, infatti, andranno a creare corridoi verdi fra città e campagne, mitigare le isole di calore in estate, rafforzare il terreno contro le bombe d’acqua e ripulire l’aria inquinata dallo smog.
È quanto annuncia il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, in occasione del summit con i florovivaisti italiani all’assemblea di Assofloro nella sede di Coldiretti a Roma, a Palazzo Rospigliosi, in vista della prossima Cop27, il vertice mondiale sui cambiamenti climatici.
Verde urbano e rurale salva-clima
“Per contrastare concretamente i cambiamenti climatici – spiegano Gianluca Boeri, Presidente di Coldiretti Liguria, e Bruno Rivarossa, Delegato Confederale – Coldiretti ha elaborato insieme a Federforeste e Assofloro il progetto di piantare milioni di alberi nell’arco dei prossimi anni nelle aree rurali e in quelle metropolitane, anche per far nascere le cosiddette foreste urbane. In questo modo ci proponiamo di creare una connessione ecologica tra le città, i sistemi agricoli di pianura a elevata produttività e il vasto e straordinario patrimonio forestale presente nelle aree naturali”.
Un obiettivo importante, che possiamo raggiungere solo “sostenendo il settore florovivaistico nazionale – continuano Boeri e Rivarossa – oggi fortemente colpito dai rincari energetici, contro i quali abbiamo già ottenuto dal Ministero lo stanziamento di 25 milioni di euro a favore delle imprese.
Verde pubblico contro il cambiamento climatico e il depopolamento delle aree interne
“Con una differente politica del verde pubblico – concludono il Presidente ligure e il Delegato confederale – potremmo affrontare meglio anche l’aumento esponenziale dei costi dell’energia che si è verificato quest’anno. Proprio per questo, dobbiamo usare i fondi per gli accordi di filiere con l’utilizzo di piante italiane per creare valore e bellezza sui territori, nelle grandi città come nei piccoli comuni, limitando così anche lo spopolamento dei borghi rurali. Fenomeno che, purtroppo, interessa anche l’entroterra della nostra regione e acuisce la situazione di solitudine delle aziende agricole, aumentando altresì la tendenza allo smantellamento non solo dei servizi, ma anche dei presidi e delle forze di sicurezza presenti sul territorio”.
L'illustre caso della Città Metropolitana di Genova
In questo scenario, la Liguria e il suo capoluogo vivono anche un primato virtuoso. Secondo uno studio di OpenPolis pubblicato dal Ministero della Transizione Ecologica, infatti, Genova è la Città Metropolitana con la più alta quota del proprio territorio ricoperto di alberi (72%).
Sulla base di quanto registrato dai dati Istat 2021, infatti, attualmente Genova è la città italiana – tra quelle metropolitane (14 in totale) – con maggior presenza di verde entro il proprio territorio. La Città Metropolitana di Genova ha circa 105 metri quadri di verde urbano per abitante, a fronte di una media nazionale di poco al di sotto dei 34.
Si parla di un totale di 132.613 ettari di superficie arborea rispetto ad un'estensione totale di 183.375 ettari. Al suo interno, infatti, si trovano boschi (52%), aree dedicate all’agricoltura (16%) e al verde urbano (2%) e altre aree verdi (0,4%), tra cui anche terreni ancora inutilizzati. Ma non solo: è tuttora in corso un nuovo piano del verde, in base al quale è prevista la piantumazione di ben 20mila alberi in più rispetto alla situazione attuale.