organizzazione datoriale in agricoltura con il consolidamento nel 2007 del primato nel numero di imprese che assumono manodopera grazie all’incremento sia nelle deleghe (+5 per cento) sia nella gestione degli adempimenti lavoristici (+10 per cento). Si tratta solo dell’ultimo dei rilevamenti statistici ufficiali che confermano il ruolo di leader delle campagne in Italia ed in Europa che la Coldiretti è chiamata a svolgere con oltre 1,5 milioni di associati e il 69 per cento delle imprese agricole iscritte alle camere di commercio che fanno riferimento ad associazioni di categoria e la stragrande maggioranza della superficie agricola coltivata, degli animali allevati e del Pil agricolo. Un peso della rappresentanza, non riscontrabile in altre categorie professionali, che significa maggiore responsabilità ma che ci sostiene nell’impegno per la realizzazione del progetto di crescita che abbiamo posto alla base della nostra strategia. Una crescita nel rapporto con i soci e con la società ma soprattutto nell’economia per garantire opportunità di reddito alle imprese agricole. L’alternativa alla crescita è l’idea di “mantenimento”, di tenuta, ma questa condizione contiene implicitamente la rinuncia al futuro, nasconde l’illusione della “rendita” di posizione, conduce all’immobilismo quello stesso di cui soffrono gangli vitali del paese. In termini più espliciti, stiamo crescendo e di conseguenza ci allontaniamo da quella che abbiamo chiamato “cittadella agricola”, o meglio, quel coacervo di sigle e siglette che si presentano come il nuovo e che sotto sotto rappresentano quel vecchio che piu’ vecchio non c’è! Il crescente peso della nostra rappresentanza sono la migliore certificazione che il percorso di crescita intrapreso è quello giusto e ci impegna pertanto tutti a sostenerlo con la forza e la determinazione che da sempre contraddistingue la nostra Coldiretti.
Sergio Marini
Presidente Coldiretti
2 Aprile 2008
Coldiretti leader delle campagne in Italia e in Europa