Dalle ipotesi di intervento per i piccoli agricoltori alla condizionalità ambientale e alla razionalizzazione dei controlli: le proposte che necessitano di revisione sono parecchie, e Coldiretti non ha intenzione di mollare la presa.
Così, Lunedì 26 febbraio, una grande delegazione di soci insieme al presidente regionale, Gianluca Boeri, al delegato confederale, Bruno Rivarossa, e ai presidenti delle federazioni provinciali tornerà a Bruxelles a manifestare in piazza insieme a migliaia di agricoltori per ottenere tempi e strumenti certi per cambiare le politiche europee che minacciano la sopravvivenza del settore.
“Nelle proposte avanzate dalla Commissione” – spiega Gianluca Boeri, in merito al pacchetto semplificazione per l'agricoltura che la Commissione UE ha inviato alla presidenza belga dell’UE – “abbiamo letto alcune semplificazioni da noi proposte, ma manca completezza e certezza dei dettagli. Si sono finalmente accorti di alcuni aspetti su cui intervenire, ma la posizione di Coldiretti non cambia: non è più tempo di annunci, serve cambiare le regole che penalizzano l’agricoltura.”
Uno dei maggiori problemi e limiti sono i tempi della burocrazia europea, che non combaciano con quelli delle aziende. Per questo è necessario chiedere risposte concrete e interventi immediati. Al fianco del presidente di Coldiretti Ettore Prandini, si riuniranno contadini e allevatori di tutta Italia per manifestare la loro contrarietà a norme europee che minano il comparto agricolo.
“Lunedì porteremo in discussione al Consiglio dei Ministri agricoli dell'UE la semplificazione della Politica Agricola Comune (PAC)”, aggiunge Bruno Rivarossa. In piazza saranno presenti anche le associazioni di categoria provenienti da diverse parti dell'Unione Europea, tra cui la Spagna (Asaja), il Portogallo (CAP), il Belgio (FWA), che si uniranno alla Coldiretti per trasformare le proteste in proposte concrete.