Sono 5450 i tesori Made in Italy censiti oggi a rischio a causa dell’esplosione dei costi di produzione legata alla crisi energetica per la guerra in Ucraina. Di questi, ben 300 sono liguri.
Il nuovo censimento 2022 relativo alle specialità nostrane ottenute secondo regole tradizionali, protratte nel tempo per almeno 25 anni, è stato presentato questa mattina dalla Coldiretti in occasione dell’inaugurazione del XX Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti a Roma, presso Villa Miani.
L'importanza dei tesori Made in Italy e Made in Liguria per il Belpaese
“Non è un caso – sottolineano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale – che nei piccoli borghi nasca il 92% delle produzioni tipiche nazionali. Secondo l’indagine Coldiretti/Symbola, si tratta infatti di una ricchezza conservata nel tempo dalle imprese agricole con impegno quotidiano, finalizzato ad assicurare la salvaguardia delle colture storiche. Un patrimonio che spinge a tavola circa 1/3 della spesa turistica alla scoperta dell’Italia, l’unico Paese al mondo che può contare sui primati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza della propria produzione agroalimentare”. In questo scenario, però, “la straordinaria varietà e distintività delle nostre eccellenze alimentari – continuano – è a rischio. La Liguria oggi conta ben 300 prodotti tipici all’interno della mappa dei sapori, della tradizione della cultura della tavola Made in Italy, tutti purtroppo messi in pericolo da una crisi che non risparmia neppure le tipicità più rare.
Ricca e curiosa, la lista delle specialità nazionali vede, ad esempio, la nostra Liguria fiera e orgogliosa della sua marmellata e dello sciroppo di rose, legate alla coltivazione tradizionale del fiore, ma non solo. “Alla base del successo del Made in Italy – spiegano ancora Boeri e Rivarossa – c’è un’agricoltura che è diventata la più green d’Europa. Dietro ogni prodotto c’è una storia, una cultura ed una tradizione che è rimasta viva nel tempo ed esprime al meglio la realtà di ogni territorio. Solo in Liguria possiamo vantare 8 vini Doc e 4 Igt”.