23 Marzo 2022
CDM: BUCO DA 8 MLD NEI CAMPI, ECCO SOSTEGNI SALVA CIBO

Accolte tutte le misure del piano anticrisi della Coldiretti

Rinegoziazione e ristrutturazione dei mutui a 25 anni con garanzia gratuita Ismea, credito di imposta del 20% per la riduzione del costo del gasolio per pesca ed agricoltura, 35 milioni alle filiere in crisi destinati al Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura e via libera a fertilizzanti naturali come il digestato prodotto negli allevamenti per far fronte alla carenza di quelli chimici: queste le misure del piano anticrisi della mobilitazione della Coldiretti per garantire la sopravvivenza delle aziende e contenute nel provvedimento varato dal Governo per affrontare l’emergenza del settore agricolo con i bilanci in crisi con 8 miliardi di costi aggiuntivi tra mangimi, concimi, energia.

Dall’inizio del conflitto si è verificato un balzo medio di almeno 1/3 dei costi della produzione dell’agricoltura a causa degli effetti diretti e indiretti delle quotazioni energetiche con valori record per alcuni prodotti: dal +170% dei concimi, al +80% dell’energia e al +50% dei mangimi, che stanno duramente colpendo le aziende costrette a vendere sotto i costi di produzione. In una situazione in cui un’azienda agricola su tre (32%) è costretta a rinunciare alle semine, le misure adottate sono importanti per invertire la rotta e non far chiudere le imprese agricole e gli allevamenti sopravvissuti.

“Occorre programmare il futuro con la possibilità concessa dall’Unione Europea di mettere a coltura altri 200mila ettari di terreno a riposo. –spiegano Gianluca Boeri Presidente Coldiretti Liguria e Bruno Rivarossa Delegato Confederale- Queste misure permettono di rispondere all’invito dei capi di Stato a difendere la sovranità alimentare per rendere l’Italia e l’Europa più autosufficienti dal punto di vista degli approvvigionamenti di cibo, in un momento di grandi turbolenze, ma garantendo anche elevati standard di sicurezza alimentare sia nella produzione interna che in quella importata. Per questo bisogna investire per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità, contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica e le Nbt a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici”.