Nel 2023 le stime parlano di 2,8 kg a testa: e con le agrigelaterie Liguria il gelato è anche quello contadino, di qualità e a km0
In Liguria e in tutta Italia il gelato resta protagonista anche a settembre, con il caldo anomalo che – solo nella prima decade del mese – ne spinge il consumo verso un +10% rispetto allo stesso periodo del 2022. Un modo genuino, buono e gustoso per difendersi dall’afa e godersi gli ultimi scampoli di un'estate che sembra non finire mai, e che grazie alle agrigelaterie in Liguria è anche contadino, di qualità e a km0. Questo quanto emerge da un’indagine Coldiretti/Ixe’ sugli effetti delle alte temperature, che in molte città anche in questi ultimi giorni d’estate hanno superato i 30 gradi, causando un cambiamento anche nei comportamenti stagionali di acquisto.
“Un aumento – commentano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale – spinto anche dalla presenza dei turisti sulle nostre spiagge e nelle città della Liguria e del Belpaese, con circa 9,8 milioni di italiani che, con il perpetrare del bel tempo, hanno deciso di trascorrere qualche giorno di vacanza anche a settembre”. “Una domanda – aggiungono ancora Boeri e Rivarossa – che non sembra farsi scoraggiare neppure di fronte +15,9% dei prezzi del gelato vissuto ad agosto, causato dalla spinta dei rincari delle materie prime e dell’energia”.
I dati sul clima
A spingere le richieste è stata un’estate che, dal punto di vista climatologico, secondo i dati del Copernicus Climate Change Service dell’Unione Europea ha visto un +0,83° rispetto alla media storica in Europa, con punte registrate soprattutto nei Paesi del sud – Portogallo, Francia e Italia in primis – investiti da vere e proprie ondate di calore.
Secondo il SIGEP (Salone Internazionale Gelateria Pasticceria e Panificazione), questa particolare tendenza ha spinto i consumi di gelato degli italiani a 2,8kg annui pro capite nel 2023.
Un vero e proprio amore per il gelato
E, nonostante le innovazioni e le numerose proposte adatte ormai a tutti – dai celiaci agli intolleranti, dai vegani alle personalità più eclettiche e portate a sperimentare gusti particolari – i dati confermano il gelato artigianale come più gettonato, soprattutto per quel che concerne i gusti storici. Senza dimenticare il vero e proprio boom registrato negli ultimi anni dalle agrigelaterie artigianali, in grado di garantire la provenienza della materia prima.
Una crescita dolce
Una spinta, questa, che ha favorito anche la creatività nella scelta di ingredienti che valorizzano i primati di varietà e qualità della produzione agroalimentare nazionale, dal gusto di basilico fino al prosecco. “Nelle agrigelaterie – spiegano infatti Boeri e Rivarossa – è particolarmente curata la selezione degli ingredienti, rigorosamente freschi, di qualità e da cui si ottengono gusti a km0, rispettosi della salute dei consumatori e dell’ambiente”.
Un po' di storia
La storia del gelato vede i propri natali nella prima metà del XVI secolo, all’interno della corte medicea di Firenze, con l’introduzione stabile di sorbetti e cremolati nell’ambito di feste e banchetti. Fu, però, il successo dell’export in Francia a fare da traino a livello globale, con il debutto ufficiale in terra americana nel 1770, anno dell’apertura della prima gelateria a New York. E il titolare di quell’attività, il primo imprenditore a portare i gelati italiani oltreoceano, fu il genovese Giovanni Bosio.
From Genoa with love
Un primato che il gelato ligure conserva ancora oggi, anche grazie alla presenza di agrigelaterie su tutto il suo territorio. Ne è un esempio, rimanendo sul territorio di Genova, l’attività dello stesso Presidente provinciale della Federazione genovese, Luca Dalpian, titolare dell’Azienda Agricola “Il Sottobosco” di Tiglieto, in Valle Orba (all’interno del Parco Regionale del Beigua) e dell’Agrigelateria Dalpian di Albisola Marina, ormai sempre più spesso presente con il suo caratteristico furgoncino dei gelati anche a svariati eventi su tutto il genovesato. Una produzione di gelato tutta ligure con frutti di bosco e frutta prodotta totalmente a km0 in oltre sei ettari di terreno e successivamente trasformata in confetture, marmellate, succhi e gelato.