18 Novembre 2020
AGROALIMENTARE:CRESCE IL COMMERCIO ESTERO, IN CONTROTENDENZA RISPETTO AGLI ALTRI SETTORI

Il Made in Italy alimentare si conferma leva strategica del Paese per uscire dalla crisi

Per effetto dell’emergenza Covid, nel 2020 crescono solo le esportazioni Made in Italy dell’agroalimentare e delle medicine mentre si registrano riduzioni in tutti gli altri settori. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai primi nove mesi del 2020.

In controtendenza rispetto all’andamento generale, l’agroalimentare fa registrare infatti un aumento del 2,9% secondo solo a quello dei prodotti farmaceutici con 8,6%. Al contrario degli altri settori simbolo del Made in Italy, come il tessile (-20,1%) e i mezzi di trasporto (-16.1%), che registrano cali a due cifre, le imprese del comparto agroalimentare mettono a segno un aumento diventando la prima ricchezza del Paese

“L’agroalimentare – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il delegato Confederale Bruno Rivarossa - può essere l’elemento di traino di un piano strategico di internazionalizzazione per far crescere la presenza del Made in Italy sui mercati stranieri. Anche le produzioni liguri danno il proprio contributo nel far crescere costantemente la notorietà e presenza del Made in Italy all’estero, come, ad esempio, avviene grazie ai nostri vini DOC che, nonostante la situazione, continuano a farsi apprezzare sui mercati internazionali, segnando un +8,9% delle esportazioni nei primi sette mesi del 2020. È fondamentale però, ora, aiutate le imprese a superare il difficile momento che stiamo affrontando e va preparata la ripresa anche con la creazione di nuovi canali commerciali e una massiccia campagna di comunicazione, superando l’attuale frammentazione e dispersione delle risorse, puntando, in primo luogo, ad una regia nazionale attraverso un’agenzia unica che accompagni le imprese in giro nel mondo, valorizzando il ruolo strategico dell’ICE e con il sostegno delle ambasciate.  Non dimentichiamo infine che l’Italia può contare su una risorsa da primato mondiale, ma deve investire per superare le fragilità presenti e difendere la sovranità alimentare e ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali”.