27 Maggio 2022
GIORNATA MONDIALE API: APICOLTURA SALVA IL 75% DELL’AGRICOLTURA MADE IN ITALY

Tre colture alimentari su quattro dipendono in una certa misura per resa e qualità dall’impollinazione dalle api, tra cui le mele, le pere, le fragole, le ciliegie. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti diffusa in occasione della Giornata mondiale delle api, proclamata dall'Onu. Il caldo negli alveari sta stressando le api, limitando l’attività di raccolta del polline e aggravando una situazione che nell’ultimo anno ha visto dire addio a un vaso di miele italiano su tre proprio per effetto dei cambiamenti climatici, con sei eventi estremi al giorno tra siccità, incendi, bombe d’acqua e gelo che hanno compromesso pesantemente la vita nelle arnie.

In Italia si consuma circa mezzo chilo di miele a testa all’anno, sotto la media europea che è di 600 grammi ma un terzo rispetto alla Germania. Secondo le elaborazioni Coldiretti sui dati del rapporto dell’Osservatorio nazionale miele in Italia ci sono 1,5 milioni di alveari curati da circa 73mila apicoltori dei quali oltre 2 su 3 sono hobbisti che producono per l’autoconsumo. In crescita la presenza di giovani con le aziende apicole condotte da under 35 che sono aumentate del 17% negli ultimi cinque anni secondo un’analisi Coldiretti su dati Unioncamere.

 

In Liguria il comparto apistico conta circa 1200 addetti che si occupano di 26.000 alveari, per una produzione media di 40 kg di miele all’anno per cassa – evidenziano Gianluca Boeri Presidente Coldiretti Liguria e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -, ma il clima ha pesantemente influito, negli ultimi anni, sul raccolto di miele che è stato tagliato anche in maniera drastica nel 2021, in particolare. La Liguria è produttrice di mieli pregiati, a partire dalla “specialità della casa”, ossia il miele di castagno prodotto nell’entroterra ligure, per arrivare alle tipologie di miele di carattere più commerciale, come  il millefiori e il miele di acacia, pur non mancando produzioni di mieli più particolari come quello di erica o di melata. Quest’anno l’annata sembra essere partita bene con il miele d’acacia, ma con la produzione in calo, visti gli andamenti degli ultimi anni, il rischio è che venga incrementato ulteriormente l’arrivo massiccio di miele dall’estero che, spesso, di miele ha ben poco. A far, infatti, concorrenza al miele Made in Liguria non è solo la Cina, ma anche l’Est Europa da cui proviene una gran quantità di miele a basso costo e che non rispetta i nostri standard qualitativi. Per questo ai consumatori ricordiamo di leggere con attenzione l’etichetta, poiché l’indicazione d’origine è obbligatoria per il miele, e di privilegiare gli acquisti presso i punti di vendita diretta in azienda o nei mercati Campagna Amica”.