13 Marzo 2014
Gasolio per le serre, dopo 7 mesi le disposizioni “urgenti” del decreto del Fare non ci sono ancora

A sette mesi dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, le disposizioni per l’agevolazione del gasolio destinato al riscaldamento delle serre non sono ancora state attivate. E’ dal novembre 2009 che è stata abrogata l’agevolazione per il gasolio destinato al riscaldamento delle serre per le produzioni ortoflorovivaistiche ed il provvedimento che riguarda l’accisa sul gasolio per le serre, contenuto nel “Decreto del Fare”, avrebbe dovuto intervenire a risolvere una problematica aperta da quattro anni.

La norma avrebbe dovuto prevedere la riduzione dell’accisa a 25 euro per mille litri. Ad oggi manca ancora un decreto attuativo che chiarisca le condizioni operative per poter rendere applicabile l’agevolazione. Il settore florovivaistico è, a ragione, considerato uno dei settori di punta dell’economia agricola del nostro paese, visto che contribuisce, con un fatturato di oltre 3.000 milioni di euro, per oltre il 6% del totale alla produzione agricola nazionale.

Il saldo attivo nella bilancia import/export è stato pari a oltre 160 milioni di euro nel 2012. L’inverno 2013 è ormai alle spalle e del “Fare” del decreto è rimasto solo il nome, a monito di quello che le imprese realizzano per rilanciare l’economia e che la politica non è capace di supportare.

“Il Decreto è un provvedimento importante per consentire alle imprese di fare fronte alle necessità di gasolio in un periodo dell’anno in cui le temperature possono subire improvvisamente e ampie variazioni - spiega il Presidente della Coldiretti Liguria Germano Gadina – le quali potrebbero compromettere anche i raccolti in cultura protetta se non adeguatamente riscaldata.”

“Va da se che il gasolio rappresenta il passato delle coltivazione sotto serra - continua il Presidente Gadina -e che il settore deve guardare alle energie rinnovabili per conseguire da un lato considerevoli risparmi ma anche per caratterizzare l’intero comparto, ad esempio, per la sua sostenibilità ambientale.”

“In tal senso la prossima programmazione comunitaria può rappresentare un importante strumento economico in grado di attuare le politiche di rinnovamento del settore floricolo , la cui PLV in Liguria vale 529,8 M€ e rappresenta il 70% dell’intera PLV regionale. In Liguria sono prodotti circa 1,5 miliardi di steli di fiori recisi e 127 milioni di piante in vaso di cui circa l’80% destinati al mercato estero”