27 Marzo 2021
CARBURANTE AGRICOLO: IN ANNO COVID, NECESSARIO RIVEDERE I PARAMETRI DI ASSEGNAZIONE

Importante agevolare il lavoro di tutte quelle imprese che non si sono mai fermate per continuare, sempre, a garantire prodotti di qualità  100% Made in Liguria

In anno di pandemia, dove le imprese agricole ed ittiche del territorio hanno dovuto fare i conti con ingenti perdite di fatturato, un’annosa problematica rischia di condizionare ulteriormente il loro lavoro: si tratta della non idonea parametrizzazione delle agevolazioni fiscali per l’acquisto di carburante a beneficio delle attività agricole, orticole, silvicolturali, florovivaistiche e di allevamento, un aspetto da ridefinire per andare incontro agli agricoltori liguri, sostenendo così, inoltre, l’occupazione e l’economia territoriale.

È quanto afferma Coldiretti Liguria a seguito della lettera inviata a Regione Liguria per affrontare una delicata problematica che sta gravando sulle imprese del territorio, già duramente colpite dalla situazione epidemiologica e dalle conseguenze economiche. In base alla Legge di Stabilità del 2015 (con validità 1° gennaio 2016), era stato formalizzato un taglio lineare delle agevolazioni del 23%, ma allo stesso tempo, all’epoca, vennero inserite in tabella diverse tipologie di colture ed operazioni colturali, raddoppiando le lavorazioni. Da allora le singole Regioni hanno la possibilità di assegnare ulteriori quantitativi di carburante agricolo, adattando i parametri e gli importi in base alle caratteristiche territoriali e colturali.

“E’ fondamentale definire dei parametri di assegnazione del carburante agricolo adatto alle imprese della Liguria – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa - valutando di modificare i quantitativi ammessi attraverso una rimodulazione di natura regionale. Il provvedimento andrebbe così incontro ai nostri agricoltori, consentendo un immediato risparmio sui costi di produzione e allentando di conseguenza la pressione sulle imprese che per proseguire l’attività devono sostenere ed anticipare dei costi, nonostante la situazione commerciale sia ancora precaria, se solo si pensa a tutte le imprese legate al canale Ho.re.ca. E’ ora più che mai necessario non gravare ulteriormente sulle nostre imprese, ma metterle in condizione di poter portar avanti il loro lavoro permettendo così anche all’economia regionale di poter tornare, in futuro, su un percorso di crescita stabile e duraturo.”